A “Sportello Italia” su Radio Rai1 questa mattina si è parlato di circo e pandemia, con le conseguenze che il Covid ha avuto sul settore. In collegamento il presidente Enc, Antonio Buccioni, e Cristina Togni.
«La pandemia ha spento le luci del circo. Il circo è una realtà economica, una grande impresa e anche molto complessa. Contrariamente a quanto si pensa sono riusciti a sopravvivere ma non tanto per i ristori statali, che pure ci sono stati, ma grazie alle donazioni di enti e privati», hanno introdotto i conduttori da studio.
A quanto può ammontare la perdita che il mondo circense ha avuto durante la pandemia?, è stato chiesto a Buccioni: «Con una prudente approssimazione potremmo parlare di circa 25 milioni di euro».
Dopo una rapida fotografia del settore (circa 100 complessi – accanto ai circhi tradizionali ci son le arene, le esibizioni auto-moto acrobatiche e i teatri viaggianti – di cui una decina che operano stabilmente all’estero, dove hanno individuato condizioni di lavoro diverse e migliori rispetto all’Italia), la parola è passata a Cristina Togni e al presidente ENC.
«Dal punto di vista economico è stato un periodo molto pesante, devo ringraziare i tantissimi privati che ci hanno aiutato, a partire da Coldiretti e tanti che hanno sostenuto anche le famiglie del circo, che da un giorno all’altro si sono ritrovate completamente senza un lavoro. Alcuni si sono arrangiati anche a fare i camionisti…», ha detto Cristina Togni.
Quando dovreste riprendere? «Da un punto di vista normativo nelle zone gialle e nel rispetto dei protocolli, possiamo lavorare dal 26 aprile, ma i Comuni non seguono rigorosamente l’indirizzo del governo e spesso e volentieri interpretano la legge. Purtroppo è una delle tragiche conseguenze della riforma del titolo V della Costituzione», ha aggiunto Buccioni. Il riferimento è chiaramente a quelle amministrazioni comunali che ostacolano la ripresa e accampano le motivazioni più strane per non autorizzare i circhi. E i ristori pubblici? «Riferito al 2020 i cosiddetti percettori FUS hanno avuto un di più di 120 mila euro nell’insieme, per l’extra Fus siamo intorno al milione e mezzo di euro che per un 50% è in via di erogazione effettiva in questi giorni».
Sportello Italia ha concluso con un «invito ai Comuni… che abbiano la sensibilità di venirvi incontro». Invito-appello molto apprezzato e che speriamo venga accolto.
Si può ascoltare dal minuto 12.10.
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