Lo staff di Passione Circo è lieto di mostrarvi il servizio fotografico realizzato da Gigi Blefari e intitolato “Metropolitan Clown”. Scopriamo insieme di cosa si tratta…
Il protagonista di questi scatti è il clown, in questo caso nella persona di Angelo Patti, piemontese, in attività presso il Circo Sandra Orfei di equestre Vassallo, protagonista della scorsa edizione del Festival Internazionale del Circo di Latina, in arte “Patti il clown“.
Attraverso questi scatti il fotografo e Angelo stesso si sono proposti di trasmettere dei significati ben precisi. Infatti quella che emerge è la noia, la tristezza, l’alienazione, l’impotenza di un clown, solitamente figura allegra che a causa della pandemia da Covid si ritrova se così si può dire lontano dal suo mondo “il Circo” e relegato, costretto alla vita di paese.
Questi scatti ricordano anche quello che è il film di Federico Fellini “I Clown” dove lo stesso Fellini va alla scoperta di vari tipi di clown: dall’allegro al triste.
E proprio per questo possiamo fare una differenza tra clown bianco, con il suo trucco ispirato alla maschera francese di Pierrot, e l’Augusto, il “toni’ per intenderci, con il suo carattere comico. È una la differenza sostanziale tra i due “generi” di clown: mentre infatti il bianco sul volto del primo richiama tristezza e malinconia; invece l’Augusto appare allegro e sorridente.
La figura del clown, in questo caso Patti, presenta una personalità raccolta in un dualismo: mentre nella sua dimora ad Ivrea si reinventa, trovando nuove gag in speranza di una riapertura e quindi esercitandosi come Augusto, interiormente è presente la reincarnazione del “Bianco”, un animo molto triste che ricorda alla descrizione di Fellini sulla morte del clown, l’allegorico funerale della gioia.
Facciamo girare il più possibile queste fantastiche foto!