Antonio Giarola, regista di spettacoli internazionali di successo, dalla Russia alla Cina, da Parigi a Montecarlo, parla in questa intervista esclusiva della sua nuova creazione, il Salieri Circus, in programma dal 23 al 27 settembre con 40 artisti internazionali, in un intrigante connubio tra arti circensi e musica classica. E spezza una lancia in favore del circo con gli animali.
LEGNAGO (Verona) – Sorseggiando un Salieri cocktail, denso e saporito come i suoi spettacoli, sulla terrazza del Teatro Salieri, nella cittร natale del grande compositore, il regista Antonio Giarola, suo concittadino, ha lโaria serena e soddisfatta. Sta dando gli ultimi ritocchi alla sua nuova creatura, lโInternational Salieri Circus Award, che andrร in scena dal 23 al 27 settembre prossimi, e che vedrร la presenza di 20 numeri di 12 nazioni, per un totale di 40 artisti, giudicati da una prestigiosa giuria internazionale presieduta da Arturo Brachetti, in un rapporto unico e originale tra la grande musica classica e la migliore arte circense. Un connubio intrigante per un evento originale, unico e nuovo, che sta riscuotendo lโinteresse di vasti settori europei e che si pone come lโappuntamento annuale destinato a diventare tra i piรน appassionanti nel panorama culturale internazionale.
Un nuovo festival sta prendendo vita dopo la pandemia (o quasi) che ha devastato il settore dello spettacolo dal vivo. Come si riparte?
ยซCon la convinzione che bisogna tornare a far vivere lo spettacolo dal vivo anche se il trauma della pandemia ha certamente mutato alcune dinamiche legate alla sua percezione. Mi sono immaginato di poter realizzare un progetto di qualitร con un respiro internazionale che permettesse la fruizione delle arti circensi in modo diverso. ร cosรฌ nata unโidea che assolve contemporaneamente a due desideri: in primo luogo quello del sindaco di Legnago, Graziano Lorenzetti, di valorizzare e far conoscere la figura del proprio illustre concittadino Antonio Salieri; in secondo luogo il mio desiderio di associare concretamente la musica classica al circo. Non che questo sia mai avvenuto prima, anzi, alcuni spettacoli circensi hanno utilizzato questa forma in tempi anche recenti, ma si trattava appunto di spettacoli, spesso di gala, nei quali lโadattamento coreografico era, salvo qualche eccezione, piuttosto di routineยป .
Il Salieri Circus nasce invece con ben altri presupposti.
ยซLa differenza sostanziale รจ che mai prima dโora un festival circense ha vincolato i propri partecipanti a una colonna sonora classica, ingenerando cosรฌ uno stimolo forte al punto che una grande parte degli artisti selezionati ha creato il proprio numero con questo tipo di vincolo per poter partecipare. E partendo da questo dato, immaginando la figura di Antonio Salieri, grande compositore e maestro tra gli altri di Beethoven, Schubert e Liszt, quale testimonial, mi piacerebbe che in futuro il Salieri Circus divenisse una sorta di laboratorio dove far confluire su un vero palcoscenico teatrale una nuova sintesi tra le arti circensi, la danza e la musica dโArte. Insomma, un progetto che trascende i confini classici di un normale festival circense competitivo. Una filosofia che il Ministero del Cultura ha dimostrato di apprezzare concedendoci il suo sostegno finanziarioยป.
Ogni tanto, da piรน parti, sorge spontanea la domanda ยซdove va il circo?ยป Oggi in particolare, che ci si interroga quale sia il significato del termine, forse un poโ abusato, o non sempre molto chiaro, di circo contemporaneoโฆ
ยซIl circo va avanti semplicemente per la sua strada, che in piรน di 250 anni di storia, spesso รจ stata tortuosa e ha comportato stravolgimenti estetici di tutti i tipi. Perรฒ non si puรฒ affrontare questo argomento se non si ha almeno un minimo di conoscenza concreta sul significato della parola circo e della sua esegesi; se non si parte dal presupposto che in fondo il circo รจ un contenitore di arti varie a partire dalle discipline equestri che ne hanno formalizzato lo spazio scenico rotondoยป .
E quindi?
ยซIl dibattito su cosa significhi circo contemporaneo, ma che nella mia infanzia e durante i miei studi universitari chiamavamo nouveau cirque (perchรฉ era principalmente in Francia che nascevano le novitร circensi), รจ vivo da molti anni ed รจ stato affrontato per la prima volta concretamente tra operatori del settore in occasione di due convegni a cui ho partecipato, organizzati dalla Biennale di Venezia nel 2000: La pista e la scena a cura di Gigi Cristoforetti e Circo: modelli avanzati a cura di Alessandro Serena. Ovviamente รจ difficile, per non dire impossibile stabilire unโunica definizione che metta dโaccordo tutti e dunque su questo aspetto condivido le parole del regista Cristian Taguet: ยซIl problema in Francia, con tutte le scuole di arti circensi, รจ che si sta creando una nuova sorta di accademismo, una nuova classe di intellettuali che speculano troppo sullโarte circense; Circo-teatro, Nouveau Cirque, Circo Contemporaneo, sono solo etichette, che stanno strette e che rischiano di generare fratture. La cosa importante รจ creare nuovi lavori, capire che la nostra arte รจ in continua trasformazione, per cui tutto ciรฒ che รจ nuovo oggi non lo รจ piรน il giorno dopo.ยป Piรน chiaro di cosรฌโฆยป
In questo contesto, come si colloca la novitร del Salieri Circus?
ยซIl nostro รจ un festival e non uno spettacolo compiuto che prende forma dalla creativitร di un regista; รจ una vetrina internazionale di new art circense anche se รจ diventato un tabรน chiamarla contemporanea forse perchรฉ, come diceva Taguet cโรจ chi ci sta speculando, compresa qualche associazione che si ritiene, chissร perchรฉ, depositaria della veritร . Dopo tanti anni di spettacoli circensi ed equestri in tante situazioni diverse, la cosa mi fa riflettere e mi dร unโulteriore conferma che il mio punto di vista rimane lo stesso di quasi trentโanni fa, quando per primo portai, nellโambito del festival VERONACIRCOโ94 lo spettacolo della 5.รฉme promotion du Centre National des Arts du Cirque francese che con la regia di Philippe Goudard e Maripaule B. era quanto di piรน astratto e surreale si potesse allora concepire come arte circense, e cioรจ che la forza del circo stia proprio nella sua capacitร di rinnovarsi continuamente pur fondando le radici negli stereotipi della sua classicitร ยป.
Forse anche per questo il Festival ร dedicato a una grande personalitร innovativa come quella di Alessandra Galante Garrone.
ยซRiconosco ad Alessandra il merito di essere stata la prima in Italia a dare una valenza teatrale al nouveau cirque proponendo varie discipline allโinterno della sua scuola di teatro a Bologna. Aiutai Alessandra a portare in Italia alcune compagnie francesi non tradizionali poichรฉ ci accomunava lo stesso infinito amore per il circo. Oggi mi sento di dire che avevamo gli stessi occhi nel guardalo e lo stesso cuore nel sentirloโฆ A lei ho dedicato il festival creando unโouverture di poesia visiva con un mio testo sulla musica dellโArmida di Antonio Salieri, e con le acrobazie dei migliori allievi della scuola di circo di Paride Orfei.ยป
Oggi sono profondamente in crisi alcuni valori estetici e sociali, come quello dellโuso degli animali negli spettacoli circensi, ma non solo. Il Salieri Circus come si pone al riguardo?
ยซร un tema che sta diventando sempre piรน delicato, tuttavia la mia posizione su questo argomento รจ a favore del circo classico poichรฉ come regista opero quotidianamente nellโambito di spettacoli internazionali in cui รจ prevista la presenza di varie tipologie di animali. Non รจ il caso del Salieri Circus in cui non vi sono spazi adatti per il loro benessere e la loro sicurezza, aspetti per me fondamentali; e non condivido assolutamente le posizioni demagogiche di chi, a prescindere, non vorrebbe vedere nessun tipo di animale negli spettacoliยป.
Tra le molte regie di spettacoli di vario tipo, il circo ha sempre avuto unโimportanza particolare. Perchรฉ?
ยซSin dal 1984 quando, mentre mi stavo laureando in drammaturgia, ho lasciato la mia attivitร di famiglia per creare il Clownโs Circus con Giancarlo Cavedo, progetto memorabile che รจ passato alla storia. Questo perchรฉ il circo, come luogo, รจ il piรน bel contenitore della fantasia che potesse essere creato, e come sostanza รจ la piรน bella ed immaginifica metafora dellโarteยป.
Intervista di Roberto Bianchin per Il Ridotto di Venezia