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Circhi ancora bloccati “Prima la pandemia ora la burocrazia”

Sono otto i circhi, ancora bloccati, presenti in Sicilia dallo scorso 25 ottobre, e che ora, tornati in zona gialla, stanno cercando di capire come poter ripartire. A bloccarli sono la burocrazia, inteso come la lentezza delle autorizzazioni dei Comuni dove sono di stanza, e il ritardo negli aiuti previsti sia dallo Stato che dalla Regione.

Il 26 ottobre 2020 era arrivato alle porte della città, in un terreno vicino al Centro Sicilia in vista degli spettacoli previsti per Natale, poi annullati, il circo “Greca Orfei”. Tra le dieci famiglie di artisti c’è anche Marcello Marchetti, rappresentante Ente Nazionale Circhi per la Sicilia, che in questi mesi non è stato fermo un attimo sia per garantire il sostentamento alle famiglie a agli animali, ” ringraziamo Coldiretti che ci è sempre stata vicina, ma anche la cittadinanza”, sia in contatti istituzionali per garantire un minimo di futuro alle attività.

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“I circhi dallo scorso 22 aprile, per decreto del ministero della Cultura (n.52), sono stati dichiarati appartenenti alla categoria “Cinema e teatri” – sottolinea Marchetti – quindi in zona gialla potremmo ripartire. In teoria, perché in realtà qualche amministrazione ancora fa resistenza per rilasciare le autorizzazioni. Mia uguro che prima o poi l’Assessorato Regionale al Turismo, Sport e Spettacolo amndi una comunicazione a tutti i Comuni, oltre a tenere fede all’accordo che c’era sul tavolo per un aiuto economico che dovrebbe arrivare dalla Regione Sicilia. Entro fine giugno dovrebbe anche arrivare il contributo dallo stato, anche se pari alla metà di quanto ci occorre per una vera ripartenza, ma almeno è qualcosa. Chiederemo anche di accedere al prestito garantito dallo Stato. Noi vogliamo solo poter lavorare – sottolinea – è un nostro diritto, tanto che al “Greca Orfei” siamo anche tutti vaccinati.”

Quando riuscirete a ripartire? “Si spera entro metà giugno, anche se con spettacoli ridotti.”

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Di Maria Elena Quaiotti per LaSicilia

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