Asti, la presenza di animali in gabbia al Circo Medini ha scatenato pesanti accuse su Facebook, ma il titolare si è rivolto ai carabinieri
Neanche il tempo di debuttare con il primo spettacolo, in programma il giorno di Natale, che sui social è scoppiata la querelle tra gli animalisti astigiani, o presunti tali, e i proprietari del Circo Medini che ha alzato il tendone in piazza Cosma Manera.
Però, questa volta, la vicenda potrebbe avere uno strascico giudiziario dal momento che Alex Medini, titolare del circo che porta il nome della sua famiglia da almeno tre generazioni, ha deciso di controbattere alle accuse che considera vere e proprie calunnie, se non diffamazioni tout court.
Al centro della vicenda ci sono i numerosi commenti, pubblicati su una pagina Facebook di Asti, da parte di utenti che contestano al circo Medini la presenza di animali in gabbi e quindi il maltrattamento degli stessi. Ma non è tutto. C’è chi non si è limitato ad attaccare il circo per la presenza degli animali, ma ha più o meno velatamente associato l’arrivo del circo con i furti negli alloggi. Insomma, abbastanza per andare oltre il legittimo diritto di critica finendo, come dovranno stabilire i giudici, nel possibile reato di diffamazione.
«L’Asl di Asti, i forestali e già due pattuglie della polizia sono venuti qui da noi per le verifiche del caso e nessuno di loro ha trovato una sola irregolarità – commenta Alex Medini – Lavoriamo onestamente, rispettando tutte le leggi di questo Stato. Viviamo e lavoriamo in una piazza e gli animali sono qui, visibili da chiunque abbia voglia di vedere, prima di accusarci, come vengono tenuti. Siamo stanchi di essere paragonati a ladri che arrivano in città per derubare nelle case. Siamo 45 lavoratori, tra artisti e non artisti e abbiamo fatto tanti sacrifici in questi due anni di pandemia per dare agli animali tutto ciò di cui avevano bisogno. Dov’erano gli animalisti quando eravamo fermi, senza lavoro? Perché non si sono preoccupati allora della salute degli animali?».
Medini fa sapere di essersi già rivolto ai carabinieri per sporgere denuncia «contro coloro ci hanno diffamati, ma anche minacciati».
«Il circo può piacere o non piacere, su questo non discuto, – continua Medini – ma chiediamo rispetto del nostro lavoro, che è del tutto legale e in regola con i permessi comunali. Nessuno ci regala nulla: paghiamo l’occupazione di suolo pubblico, l’acqua, la corrente e tutti i servizi che usiamo. Vorrei anche precisare, perché ho letto tante sciocchezze su Facebook, che tutti gli animali del nostro circo non solo vengono trattati bene, come membri della famiglia, ma sono tutti nati in cattività e non strappati dai loro ambienti naturali».
Faremo spettacoli quotidiani ad Asti fino al 9 gennaio e anche il veglione di fine anno, a partire dalle 22, «ma per entrare – precisa il patron del circo – è necessario essere vaccinati e con il Green Pass».
«Tutti gli spettacoli, infatti, rispettano le vigenti normative anticovid – conclude Medini – Siamo pronti ad accogliere chiunque voglia toccare con mano come abbiamo cura dei nostri animali, ma non accettiamo di essere insultati, diffamati o minacciati dal momento che abbiamo tutto il diritto di lavorare. Siamo uno spettacolo viaggiante, non delinquenti. Chi ci accusa ne risponderà in tribunale».
Di Riccardo Santagati per Lanuovaprovincia.it