Dai primi di novembre il Circo Madagascar è accampato su una striscia di terra nella frazione di Monticelli del comune di Ascoli, riporta oggi IlMartino.it.
Il titolare Oreste Gravagna, spiega: “Siamo arrivati al punto di non ritorno stiamo sopravvivendo grazie agli aiuti dei cittadini e alle poche forze che ci sono rimaste, ma non abbiamo più molto tempo. Abbiamo fatto domanda per ricevere i contributi, esattamente come gli altri titolari di partita iva, ma nessun incentivo ci è ancora arrivato. Le spese sono enormi. Paghiamo 3mila euro al mese di luce, 2mila euro al mese per l’occupazione del suolo e 1.000 per l’allaccio idrico, oltre alle tasse per i rifiuti e per lo smaltimento dei liquami degli animali. Abbiamo inoltre 50 autotreni che hanno bisogno di manutenzione. Spese impossibili da sostenere così a lungo, e che ormai hanno ridotto tutti sul lastrico”.
Massimiliano Martini, l’addetto alla cura degli animali: “Gli aiuti, finora, ci sono arrivati dalla popolazione di Ascoli, dalla chiesa e dalla Caritas che ringraziamo di cuore. Purtroppo, dal Governo non ci arrivano segnali: nessuno ci regala una speranza e questi decreti che si intrecciano non fanno che creare confusione. Abbiamo scritto a tutti quanti, ma siamo stati dimenticati. Il complesso circense, in generale, lo è stato. Siamo tanti in tutta Italia e tutti stiamo soffrendo. Oltre ai 20 atleti, 40 impiegati per gli spettacoli e 40 dipendenti addetti alla manutenzione, il circo ‘Madagascar’ ospita 12 bambini, tutti iscritti regolarmente alle scuole locali. Ringrazio Don Gianpiero della diocesi di Monticelli e tutti gli ascolani, che nel loro piccolo ci aiutano, ma purtroppo non basta. All’inizio, abbiamo potuto aprire con le limitazioni per un massimo 200 persone a spettacolo. Il circo, è equiparata alle altre aziende con partita Iva, anche se il Ministero della cultura ha stanziato 20 milioni di euro destinati ad “attori, cantanti, danzatori, musicisti, altri artisti e maestranze scritturati per spettacoli di teatro, danza, musica, circo .La perdita stimata è di ben 50mila euro al mese: soldi che servono non solo per sfamare i circensi e i 100 animali che, come vuole la tradizione secolare, fanno parte a tutti gli effetti della compagnia, ma anche per pagare le utenze e le tasse ma abbiamo voluto provarci lo stesso. Quindi ci hanno fatti prima indebitare e poi restare fermi. Il nostro sogno, adesso, è quello di poter fare uno spettacolo ad Ascoli, per poter ripartire da dove ci siamo fermati e ringraziare tutta la città. Nel frattempo, chiediamo a chiunque voglia aiutarci, di farlo con una donazione. È una richiesta che ci costa molto, ma che ci troviamo costretti a fare. Non abbiamo più speranze».
L’Iban a cui inviare le donazioni è il seguente: IT62M0200841721000105715207.