SIENA – Lo aveva detto all’inizio del 2021 e finalmente il momento è arrivato: “Quando tutto questo finirà, con il circo di Vienna faremo uno spettacolo per i senesi, che ci hanno aiutato”. Jason Caveagna, ultimo di una dinastia di circensi italiani – i Caveagna da Padova e i Vassallo da Napoli – dopo un anno e mezzo di stop forzato al lavoro a causa dell’emergenza sanitaria, aveva detto ai microfoni di Siena News che avrebbe voluto fare uno spettacolo a Siena prima di ripartire.
Così sarà: dal 30 ottobre al 7 novembre, il Circo di Vienna, celebre in tutto il mondo e ormai uno dei rari esempi di grande circo rimasti in Italia, aprirà al pubblico e con prezzi ridotti rispetto al solito per permettere a tutti quelli che vorranno, di essere presenti e godere dei momenti che ci riportano tutti bambini tra le nuvole, come gli acrobati, sognando di volare per poi tornare a terra con un salto perfetto.
Un anno e mezzo di fermo è un periodo davvero lungo, come è stato per tutti noi ma ancora di più per quanti ancora oggi portano avanti l’antica arte circense. Le famiglie Caveagna e Vassallo sono rimaste ferme a Isola d’Arbia, i tendoni smontati, le giornate infinite, il silenzio assordante e gli applausi del pubblico così lontani da far venire i brividi solo quando ci pensano e lo ricordano. Queste famiglie e i loro animali – tigri, dromedari, cavalli e pony ma anche due lama, asini, un cammello e un bisonte americano – sono stai abbracciati dalla città e da tutta la provincia. Mai sono rimasti soli davvero: aiuti quotidiani sono arrivati da associazioni e privati.
Oggi i tendoni rossi sono stati ripristinati, sono ripresi gli allenamenti (nella foto di copertina) tra salti mortali, equilibrismo e clown, in quel mondo sospeso tra colori e fantasia che il circo rappresenta. Forse la più realistica metafora della vita entro la quale ci muoviamo ogni giorno. (qui tutti i dettagli degli spettacoli). DI KATIUSCIA VASELLI