Circo M.Orfei, il piccolo Eros torna a casa….la roulotte

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Resterà di origine gelese il piccolo Eros nato da due circensi. La tenera storia del piccolo Eros nato a Gela per caso ha fatto il giro della città attraverso il nostro giornale. Nel corso dello spettacolo del circo di Darix Martini della famiglia Orfei, come da tradizione del Circo che vive e lavora passando di città in città, il bimbo è stato presentato al pubblico dopo che la mamma Chiara Sanna è stata dimessa dal reparto di ostetricia dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Adesso il piccolo gelese è tornato a casa, ovvero nella roulotte dove c’è una culla itinerante pronta per lui e fra qualche anno il trapezio e le acrobazie come mamma e papà Alan.

I circensi artisti dello spettacolo itinerante rappresentano uno degli ultimi esempi di nomadismo.

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Le famiglie circensi storiche, così come i gruppi di nuovo circo, si spostano continuamente per cercare sempre nuovo pubblico a cui presentare il proprio spettacolo. Certo esistono i circhi stabili ma, salvo poche eccezioni, gli artisti di circo sono per loro natura nomadi, in un mondo dove il nomadismo è in sparizione.

Essere nomadi non vuol dire vagare a caso, ma seguire precise rotte, secondo le stagioni, così come facevano i gruppi nomadi dell’antichità; vuol dire avere una precisa identità legata al viaggio, differenziarsi da tutti gli altri, che sono “fermi”. Se non si capisce questo punto, questa identità nomade o seminomade, difficilmente si può capire davvero il mondo del circo.

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Da ilGazzettinodiGela

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