Splendidi e lucentissimi cavalli che danzano a ritmo di musica come se fossero persone. In groppa un giovanissimo cavallerizzo, Antani Romanov, di una storica famiglia circense specializzata nelle discipline equestri. Cavalli addestrati con maestria e con dolcezza, con buona pace degli animalisti. Frisoni, andalusi e arabi, tutti esemplari meravigliosi, che aprono lo spettacolo del Circo Sandra Orfei della famiglia Vassallo che replica i suoi spettacoli fino a lunedì prossimo. Uno show tradizionale dove non mancano gli animali, tenuti in spazi adeguati e cresciuti fra le carovane, ma anche altre attrazioni che fanno da cardine nel più grande spettacolo de mondo: acrobati, giocolieri, laser show, l’uomo cannone e l’immancabile clown. A fare da fil rouge alle due ore di circo e Angelo Patti, in arte Patti il clown, piemontese ma con radici siciliane. Si è formato in diverse scuole di teatro, anche a Londra, e in pista si nota tutta la sua ars recitandi. Perfetto il connubio con la spalla Gessi Franchetti, presentatori dello spettacolo. Dicevamo dell’apertura dedicata ai cavalli con l’alta scuola ma poi la giocoleria dello stesso Romanov in piedi sull’animale in movimento, i ponies, gli asinelli, dromedari, lama. Una grande varietà di quadrupedi nella pista del circo installato nel parcheggio dello stadio Catella. Poi le spericolate esibizioni al trapezino di Elis Togni, erede di una famosissima dinastia del circo italiano, e quelle ai tessuti della rumena Odette. Pubblico costantemente coinvolto e affascinato anche da luci e musiche. Capitolo a parte merita il coraggio di Nelson Zamperla, giovane domatore di belve feroci, che entra in gabbia con sei leonesse africane. Il numero si chiude con l’entrata d’uno splendido esemplare di leone bianco. Alcamo ancora una volta sta dimostrando di apprezzare il circo, spettacolo che negli ultimi tempi è ritornato in città dopo un lunghissimo periodo di assenza. Da oggi a lunedì, ultimi dieci spettacoli. Sempre alle 17.30 e alle 21, ad eccezione della domenica in cui si anticipa alle 17 e alle 19,30.
DI PIETRO MESSANA