Circo, al Festival di Monte-Carlo regna l’impossibile. Almeno una volta bisogna andarci

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Monte-Carlo – Un acrobata che corre poggiando i piedi sulla testa di ciclisti che sfrecciano, in fila, sulle biciclette e un trapezista che effettua il quadruplo salto mortale e che al rientro, sfidando l’enorme sforzo, si aggrappa all’attrezzo dopo tre piroette. Performances quasi disumane e che ti spingono a chiederti se stai sognando. Allora ti dai un pizzicotto e capisci che sei sveglio e che stai assistendo al Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo. La più grande rassegna circense mondiale, organizzata direttamente dalla famiglia reale e che poi a dicembre andrà in onda su Rai Uno, ha appena celebrato la sua 47esima edizione.

Artisti provenienti da tutto il mondo e numeri con animali perché il comitato organizzatore non intende spostarsi di una virgola dai parametri del circo tradizionale. E proprio a proposti di animali l’Italia è salita sul podio con il meraviglioso ‘Quadro esotico’ del Circo Maya-Madagascar della famiglia Martini: dalla giraffa alle zebre, dall’elefante agli yak, dai dromedari ai canguri. Il numero ha ottenuto un meritatissimo ‘Clown d’Argento’, premio che per intenderci equivale, per gli sportivi, alla medaglia d’argento alle Olimpiadi. Sul gradino del podio un altro numero con animali, quello dei ‘Cosacchi’ del Turkmenistan: evoluzioni incredibili e forsennate di cavalieri-acrobati che volano, in salita e in discesa, dagli animali in corsa.

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Oro anche alla Troupe Acrobatica Nazionale della Cina per le acrobazie con le biciclette e oro junior ad artisti provenienti dalla Mongolia. L’edizione 2025 del Festival di Monte-Carlo ha disegnato un coinvolgimento geografico a 360 gradi, dal Cile alla Mongolia, passando dall’Europa. Fra i numeri europei un altro podio è stato ottenuto dall’addestratore tedesco di cani, Wolfgang Lauenburger.

Uno chapiteau enorme che ospita circa 4.000 persone e che sorge a Fontvieille in mezzo a diversi hotel di lusso e nei pressi di un curatissimo giardino. Proprio lì vengono accuditi e ospitati gli animali con una mentalità che, ovviamente, è molto lontana da alcuni estremismi presenti in Italia. Il Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo va quindi avanti inanellando, da mezzo secolo, sold-out su sold-out. Chi vuole vedere “l’impossibile” deve andarci almeno una volta nella vita.

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Di Pietro Messana (Passione Circo)

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